Trading Economics

Trading Economics: come fare trading con gli indicatori economici

Gli indicatori economici sono senza dubbio il fondamento per fare trading economics. Fare trading economics significa investire sui mercati finanziari in base ad il rilascio di news macroeconomiche, che influenza senza ombra di dubbio i movimenti a lungo termine nei mercati azionari e valutari. Non è un segreto infatti che il livello del tasso d’interesse sia il “driver” principale delle valute sul lungo termine:

  • Un tasso d’interesse basso, diminuisce l’interesse da parte dei venditori verso una valuta con basso ritorno economico, e quindi il valore della valuta corrispondente diminuisce
  • Un tasso d’interesse alto, aumenta l’interesse da parte dei venditori verso una valuta con alto ritorno economico, e quindi il valore della valuta corrispondente aumenta

Non solo i dati macro sono il maggior “market mover” per i mercati finanziari, ma a loro volta i mercati finanziari, sono lo specchio dell’economia, attraverso un legame indissolubile. Fare trading economics, significa dunque investire nelle nazioni, anziché “scommettere” come altri scettici potrebbero affermare.

Ad esempio, i principali indici europei, fanno riferimento all’andamento del tessuto economico del paese in questione. È indubbio che il FTSE Mib rappresenti il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani. Questo indice, che assorbe circa l’80% della capitalizzazione di mercato interna, e rappresenta quindi una parte importante del tessuto economico italiano, in quanto misura la performance di 40 titoli italiani.

In America c’è invece il Nasdaq per quanto concerne il settore tecnologico, il DJ e l’S&P500 per quanto riguarda l’andamento dell’economia generale del paese oltreoceano.

Ma perché è importante fare Trading Economics? Perché è importante osservare gli indicatori economici per avere successo nel trading online?

I mercati finanziari, sono estremamente suscettibili ai dati macroeconomici che vengono rilasciati ogni giorno attraverso il calendario economico. I mercati, possono salire verso l’alto, oppure sprofondare verso il basso, a seconda del risultato della news macroeconomica. Ma com è possibile interpretarli al meglio, in modo da fare trading economics come si deve?

Senza dubbio ci sono molti dati macroeconomici importanti, per le valute e l’azionario quello più importante è la decisione del tasso d’interesse, ma anche il dato sul PIL è abbastanza importante.

Il PIL è il prodotto interno lordo di una nazione, in pratica significa il totale di beni e servizi prodotti sul territorio nazionale. Se il PIL cresce significa che nel paese sta andando molto bene l’economia, la produzione di beni e servizi cresce in maniera proporzionale rispetto all’incremento di domanda. Se la domanda cresce, la gente spende e quindi c’è crescita.

La borsa, in particolare il mercato azionario, cresce se in un paese l’economia gira, se la disoccupazione diminuisce, se la valuta è stabile ed è estremamente bilanciata, favorendo le esportazioni.

Una valuta che infatti inizia ad essere troppo “costosa”, sfavorisce le esportazioni verso i paesi esteri. Infatti, l’apprezzamento della valuta nazionale, se da un lato rende più convenienti le importazioni dei beni da parte dei paesi esteri, dall’altro lato potrebbe diminuire le esportazioni verso i paesi esteri, per effetto del corrispondente deprezzamento della valuta estera.

Esempio: Se la Ducati, casa costruttrice di motociclette, si vedrà aumentare il prezzo dell’Euro, vedrà senza dubbio una diminuzione anche nelle esportazioni in paesi che hanno una valuta diversa dall’Euro, come ad esempio il Giappone (Yen). Il Giappone è quindi meno “invogliato” ad importare motociclette Ducati, in quanto se una moto da importare costava (prima dell’incremento dell’Euro) 10 mila euro, adesso ne costa 12 mila e quindi con gli stessi Yen -> Euro, i giapponesi possono comprare meno moto, ergo meno ordini.

È quindi ovvio che fare trading economics significa sfruttare tutte queste movimentazioni, originate da avvenimenti macroeconomici, che hanno delle ripercussioni, a volte pesanti, sui mercati finanziari.